Alessandro Volpe

Lingua italiana

Laurea in ingegneria meccanica Curriculum aeronautico nel 2017. Dal 2013 al 2021 in ENI con i ruoli di: - Piping and layout engineer; - Mechanical design engineer; - Maintenance engineer e Asset integrity engineer dal 2021 al 2022 in AMRI con il ruolo di: - Maintenance manager Dal 2022 in Bureau Veritas Nexta con il ruolo di: - Maintenance engineer Coordinator e Project Manager. Mi occupo di sviluppare e coordinare tutte le attività afferenti all’area di ingegneria di manutenzione, dalla definizione degli asset register ai piani di manutenzione, dall’analisi di affidabilità delle macchine all’ottimizzazione dei magazzini ricambi, dalla partecipazione agli audit di Asset Integrity allo sviluppo di sistemi di manutenzione predittiva coadiuvata dall’AI.

Parlerà di:

Corrosione sotto coibente (CUI): la minaccia nascosta per l’integrità di tubazioni, apparecchi e serbatoi. Un nuovo strumento di gestione e monitoraggio.

15 Giugno 2023 - 16:10

Bureau Veritas Nexta, società di ingegneria del Gruppo Bureau Veritas, ha sviluppato (in collaborazione con Corrosion Radar) un approccio che si basa: 1. sulla dafinizione di un campione rappresentativo delle diverse sezioni di impianto soggette a CUI 2. sulla definizione degli elementi più critici di tale campione 3. sull’installazione, su tali elementi, di una strumentazione innovativa in grado di misurare e monitorare in “real time” la presenza di acqua nel coibente e il rateo di corrosione 4. sulla racolta di tali dati e sulla loro analisi statistica per stabilire la correlazione tra tutti i parametri critici e i ratei di corrosione misurati 5. sull’utilizzo di tali ratei all’interno d’una analisi di rischio di tipo RBI (risk based inspection) atta a stabilire cosa ispezionare, come, quando e se prepararsi o meno ad una attività manutentiva 6. sull’utilizzo di tali dati all’interno di un digital twin attraverso il quale sviluppare anche analisi di tipo FFS (Fitness for Service). Le 6 fasi sopra descritte possono essere implementate in maniera più o meno completa ed estensiva in funzione dei risultati che ci si prefige. Una statistica condotta su una raffineria costruita da 30 anni (con una portata di 200.000 barili/giorno di grezzo, situata in una zona costiera con vento prevalente dal mare) ha dimostrato che l’ammontare dei costi di manutenzione, ispezione e mancato profitto, senza l’implementazione di una corretta gestione del fenomeno CUI, possono sfiorare gli 11M€/anno. Quindi, investire sull’analisi di rischio e sulla concentrazione degli sforzi nel prevenire e monitorare la CUI risulta sicuramente un atteggiamento premiante.

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